Casa museo Sigfrido Bartolini

Museo Virtuale

Legni

Le vetrate

Storia di un percorso artistico


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Nel dicembre del 2006 la chiesa dell'Immacolata di Pistoia inaugura 14 grandi vetrate raffiguranti i Sette sacramenti e le Sette Opere di Misericordia.Si tratta dell'ultima tecnica di pittura, anche in ordine di tempo, sperimentata da Sigfrido Bartolini a oltre settanta anni. L'artista realizza l'opera su vetro istoriato legato a piombo, alla maniera antica, presso il laboratorio "Vetrerie Artistiche Fiorentine" di Sesto Fiorentino. Dopo aver preparato 14 bozzetti a matita litografica, 14 acquerelli, crea 14 cartoni a grandezza naturale con il tracciato dei vetri che avrebbero composto le vetrate. L'artista, consapevole dell'alto valore esegetico del tema e delle immagini alle quali deve affidare l'intera costruzione del suo "racconto" evangelico, suddivide ogni vetrata in tre parti: nella parte bassa i simboli, nella parte centrale la figura protagonista, in alto, nella cuspide, elementi che richiamano o sono il proseguimento della parte inferiore.

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Un raro esempio di impegno artistico

Le quattordici vetrate per la chiesa dell'Immacolata di Pistoia sono l'ultima fatica artistica di Sigfrido Bartolini: con esse l'artista ha lasciato un testamento pittorico di grande significato e valore, un contributo iconograficamente insolito per le invenzione narrative e simboliche. Un contributo il cui linguaggio formale e' legato alla tradizione della pittura del Novecento, con il suo gusto per il popolare e per la ricognizione fatta su oggetti della cultura materiale che l'artista ripropone con fedelta' ogni qualvolta una sua composizione li rievoca. Amore per il passato e per quella cultura contadina tanto cara da essere eletta, da Bartolini, a poetica artistica, a mediazione tra le immagini e il loro valore semantico, a sollecitazione per chi non ha dimenticato l'impiego di utensili familiari che un tempo erano di uso comune. Tutto cio' certo sollecita la memoria delle vecchie generazioni, ma al contempo cattura anche l'interasse di quelle recenti, e la conferma l'abbiamo da come l'opera sia stata apprezzata da tutti.

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Il palazzo dalle mura trasparenti

Quando Sigfrido Bartolini comincio' a pensare come realizzare le vetrate per la chiesa dell'Immacolata di Pistoia fece, com'era sua abitudine, svariate ricerche iconologiche, letterarie e filosofiche sul valore e sul significato dei simboli. Dai repertori enciclopedici, ai testi antichi e moderni, a quelli poetici che la memoria li richiamava alla mente consulto' un gran numero di fonti prendendo di volta in volta appunti su quanto andava leggendo. Qualche volta si trattava di una memoria sedimentata nel tempo di cui manteneva l'immagina poetica e il nome del suo autore senza pero' riuscire a rintracciare l'esatta citazione. e' il caso di una frase che egli, in un appunto, attribuisce a Platone che, a proposito della mitica citta' di Atlantide, avrebbe parlato di un "palazzo dalle mura trasparenti". Immagine che lo aveva colpito al punto da fantasticare che quelle mura trasparenti fossero proprio vetrate istoriate. Quanto segue e' il frutto di quelle ricerche e delle note che Sigfrido Bartolini aveva preso, risistemate e completate per offrire al lettore un piccolo repertorio che, senza alcuna pretesa di scientificita', ha il valore di uno strumento per accompagnare il percorso seguito dall'artista.

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