Annamaria Pesavento

Quali erano i suoi sogni di ragazza?

Sentivo forte il desiderio di vestire una divisa e fare qualcosa di concreto al servizio della collettività, di rendermi utile al prossimo; al tempo stesso sognavo di diventare mamma e costruire una famiglia mia.

Come si immaginava da giovane il suo futuro? Ha avuto soddisfazione?

Non avevo delle immagini ben definite di me adulta, ma sicuramente mi immaginavo nella veste di mamma e con un lavoro dinamico, magari indossando una divisa. Anche se attualmente non ho ancora realizzato tutti i miei desideri, quello che ho ottenuto fino ad ora ha superato di gran lunga le mie aspettative, quindi posso ritenermi più che soddisfatta.

Com'è stato il suo percorso di studi dopo il diploma? È proseguito?

Durante l'ultimo anno di scuola superiore ho partecipato al concorso per l'ammissione all'Accademia Navale di Livorno in cui si formano gli Ufficiali della Marina Militare italiana e, avendolo superato con successo, durante i successivi cinque anni ho frequentato il corso di laurea in Scienze del Governo e dell'Amministrazione del Mare, conseguendo la laurea magistrale nel 2020. Dopo l'Accademia ho deciso di conseguire una seconda laurea, mi sono iscritta alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università di Pisa e dovrei laurearmi entro la fine di quest'anno.

E la sua attività lavorativa?

Dopo il conseguimento della laurea presso l'Accademia Navale, ho iniziato subito il mio percorso lavorativo presso la Capitaneria di Porto di Venezia.

Ora che cosa fa? Quali responsabilità ha in campo lavorativo?

Attualmente lavoro ancora presso la Capitaneria di Porto di Venezia e rivesto il ruolo di Capo Ufficio Armamento e Spedizioni, ruolo che si occupa delle pratiche amministrative relative all'arrivo, alla permanenza e alla partenza delle navi commerciali e non dal Porto di Venezia, nonché di quelle relative ai marittimi che lavorano a bordo delle stesse. Oltre a questa attività, che rappresenta il mio impiego principale, sono spesso impegnata in azioni di formazione con scuole di ogni grado, inoltre prendo parte a diversi eventi che coinvolgono le istituzioni marittime.

Quali consigli si sente di dare alle ragazze che vogliono intraprendere un percorso di studi considerato dai più "poco femminile"?

Mi sento di sottolineare che oggigiorno ha poco senso distinguere tra percorsi di studi maschili o femminili, poiché l'uguaglianza di genere caratterizza ormai quasi tutti gli ambiti lavorativi; in ogni caso, anche negli ambienti tuttora ancorati ad una tradizione più maschilista, noi donne abbiamo il potere e il dovere di dimostrare che non abbiamo nulla in meno rispetto agli uomini e, anzi, possiamo sempre dare un prezioso contributo.

Può sintetizzare in un concetto, una frase, l'idea che l'ha accompagnata in questo suo percorso e che l'ha aiutata?

Anche quando credi che sia troppo difficile, impegnati al massimo e dimostra, in primis a te stessa, che ne sei capace.